Una delle più incredibili storie di reincarnazione è accentrata intorno al grande tempio del faraone Sety I ad Abydos in Egitto.
Nel 1907 una bambina inglese di tre anni, Dorothy Louise Eady, cadde dalle scale nella sua casa di Londra, e, il medico di famiglia, ne certificò la morte. Due ore dopo, tuttavia, non soltanto si era ripresa, ma giocava tranquillamente nel suo lettino, come se nulla fosse successo.
Qualche tempo dopo la caduta, Dorothy cominciò ad avere strani sogni su di una casa lontana che non era quella in cui viveva.
Un giorno, condotta dai genitori a visitare il British Museum, fu stranamente colpita dalle sale che custodivano i cimeli egizi, tanto che vi ritornò più di una volta, affermando che vi andava per far visita “al suo popolo”. Il curatore della sezione egizia la prese a benvolere e le insegnò a leggere i geroglifici.
Crescendo, si convinse sempre più di essere la reincarnazione di una fanciulla vissuta nell’antico Egitto, di nome Bentreshyt, che era stata sedotta dal faraone Sety I e costretta ad uccidersi quando era stata scoperta la relazione.
Dorothy fece in modo di sposare un egiziano e si trasferì al Cairo, dove affermò di ricevere regolarmente in visita lo spirito del suo antico amante, Sety. In seguito divorziò e si diede per intero allo studio dell’egittologia.
Asserì non soltanto di vedere lo spirito del faraone, ma anche si essersi recata lei stessa, con il corpo astrale, a restituirgli la visita, conversando con lui e con i suoi funzionari. Nel corso di questi viaggi spiritici, aveva appreso molti particolari circa il tempio: particolari che sarebbero stati confermati da successive esplorazioni archeologiche. Di questi incontri e quelle conversazioni tenne scrupolosi diari.
Un aspetto sconcertante della sua storia è l’inspiegabile conoscenza del tempio di Sety I che dimostrava di avere, malgrado all’epoca le planimetrie della costruzione non fossero ancora state pubblicate.
Una volta l’ispettore capo delle antichità egizie del Cairo la condusse nel tempio, dicendole di guidarlo dall’ingresso fino alla Cappella di Ammon, eratta in uno dei recessi interni.
Senza lampada, di notte, Dorothi camminò speditamente nell’intrico dei corridoi fino a raggiungere il punto indicatole.
Nel 1956 si stabilì definitivamente presso il tempio, che chiamava casa sua, e prese il nome di Omm Sety, madre di Sety. Divenne guaritrice e pare che abbia salvato diverse persone condannate dalla medicina ufficiale.Parlava familiarmente degli antichi egizi, come se fossero suoi amici personali-
Diceva per esempio “Quel bel ragazzo” riferendosi al faraone Ramsete II, o “Quella donnaccia di sua madre” alludendo alla regina Tuy. Inoltre, le sue conoscenze nel campo dell’egittologia, le fecero guadagnare il rispetto degli specialisti.
Morì ad Abydos il 21 luglio 1981.
Le autorità locali le negarono la sepoltura nella tomba che aveva apprestato per sé nei giardini del tempio.