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La mappa di Piri Reis

Ultimo Aggiornamento: 08/05/2012 00:02
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Città: ROCCA DI PAPA
Età: 48
Sesso: Maschile
08/05/2012 00:02




La mappa che non doveva esistere


Anno Islamico 919, Turchia.
Il famoso ammiraglio Piri Reis lavora incessantemente alla realizzazione di una mappa.
La sua fama gli permette di visitare tutte quante le biblioteche importanti, tra cui la famigerata biblioteca di Costantinopoli.
Redigere una mappa non era nulla di particolare, non stupiva il fatto che Piri Reis restasse ore e ore solo con libri, fogli e una cartina sottratta ad un marinaio della flotta di Colombo.

Al giorno d’oggi una mappa del 1513 non desterebbe alcun sospetto anzi, nella maggior parte dei casi, non verrebbe minimamente considerata.
Sono poche le persone che prendono per testimonianze geografiche assolutamente vere e credibili le antiche mappe di navigazione, in particolar modo quelle redatte prima delle scoperte dei precisi metodi di rappresentazione cartografica.

Le carte geografiche nate nel Medioevo e nel Rinascimento si basavano spesso su sistemi di rappresentazione simbolici: catalogavano le città a seconda dell’importanza del momento, quindi poteva risultare molto più estesa una città o un paese che in quel momento aveva il potere, piuttosto che altre, realmente più grandi ma che, in quel determinato periodo storico, non godevano di grande fama.
Inoltre va considerato il fatto che, fino al primo Cinquecento, si pensava che le nuove terre,toccate per la prima volta da Colombo, facessero parte dell’Asia, non di un altro continente.

Fin qui, quindi, dobbiamo dare poca credibilità alle mappe redatte prima del primo decennio del Cinquecento.

E allora, cosa ha di tanto particolare quel lavoro a cui Piri Reis si dedicò incessantemente?

Se proviamo a cercare su internet “Piri Reis Map” troviamo moltissime informazioni in cui si afferma che questa mappa, datata “anno islamico 919”, equivalente al nostro 1513, conterrebbe una rappresentazione spaventosamente precisa delle coste dell’Antartide, un continente che all’epoca era ancora sconosciuto.
Secondo gli appassionati del mistero questa mappa venne redatta a partire da raffigurazioni antichissime, forse risalenti alla mitica Atlantide, o disegnate a partire da visioni possibili solamente dall’alto di aerei, da astronavi extraterresti, o, infine, basate su fotografie.
Sono molti gli studiosi che affermano come la raffigurazione del continente antartico in queste mappe sarebbe precisissima e che indichi, inoltre, precisamente, fiumi, laghi, montagne.
Inoltre, se supponessimo che la visione dell’Antartide, fosse stata possibile grazie ad un satellite, noteremo come l’unico posto preciso per poter vedere l’intero continente e ciò che lo caratterizza è l’Egitto. Il solito Egitto di moltissimi misteri.

La riproduzione precisa delle coste antartiche, con la sua conformazione fisica estremamente reale, convaliderebbe l’idea di Graham Hancock secondo cui l’Antartide era già conosciuto secoli prima della sua effettiva esplorazione ed era già stato misurato in modo preciso.

Ma procediamo per ordine.

Il 2 Novembre 1929, durante il lavoro di catalogazione degli oggetti appartenenti al Museo Topkapi di Instanbul, venne ritrovata una carta geografica, divisa in due parti, che lasciò esterrefatti gli studiosi.
Quella carta è oggi nota come “Carta di Piri Rais”, dal nome del suo autore, Piri Rais Ibn Haja Mehmet.
La “Mappa di Piri Rais” è considerata uno fra gli oggetti più interessanti ed enigmatici provenienti dal nostro passato.

Piri Reis, che significa comandante, era un uomo estremamente colto ed inoltre vantava di essere uno stimato cartografo.
Era nota a tutti la sua passione per le carte geografiche.

Disegnò questa mappa nel 1513, collezionando numerose carte antiche, tra cui una di cui era venuto in possesso un marinaio di Colombo, catturato da Kemal Rais, zio di Piri.
Ma cosa ha di tanto speciale questa mappa?
La carta di Piri ha suscitato attenzione di molti ricercatori perché è forse la più strana ed incredibile delle cosidette “mappe misteriose”,cioè carte geografiche che raffigurano territori inesplorati ai tempi in cui vennero disegnate.
La carta di Piri, disegnata sulla pelle di una gazzella, raffigura gran parte della Penisola Iberica, una piccola porzione della Francia, una vasta regione dell’Africa nordoccidentale, le coste dell’America centromeridionale e una parte del litorale antartico.
Ebbene, nel 1513 molte di queste regioni erano ancora completamente sconosciute.
La peculiarità di questa carta non sta nel fatto che rappresenti l’Antartico prma che sia stato scoperto ufficialmente nel 1818, ma che lo rappresenti in un era subglaciale, privo quindi di ghiacci, cosi come se lo si fosse potuto vedere fra il 15.000 e il 4.000 a.C.
Dell’Antartide, la carta di Piri rappresenta la Penisola di Palmer, la Terra della Regina Maud e parecchi picchi montagnosi subglaciali, al largo delle coste.
Ma il profilo dell’Antartico privo di ghiacci sarà scoperto solamente nel 1949, durante il corso dell’anno Geofisico Internazionale, mediante il metodo sismico a riflessione e cartografato nel 1958.
Così come afferma lo stesso ammiraglio Reis, egli non disegnò la mappa di proprio pugno, ma ebbe modo di ricopiarla da fonti più remote; grazie alla fama ottenuta per i suoi meriti, aveva infatti accesso privilegiato alla Biblioteca di Costantinopoli, dove poteva documentarsi con opere molto più antiche.
Secondo quanto dichiarato dallo stesso autore, infatti, è stata redatta a partire da “venti carte più antiche e di otto mappamondi”. Inoltre afferma che sia stata largamente usata la mappa di Cristoforo Colombo, ma è molto probabile che Piri si sia servito anche dei resoconti di altri esploratori del Nuovo Mondo, soprattutto Portoghesi poiché costoro vengono continuamente citati nelle note della mappa.
Tra le differenti miniature che corredano la mappa è possibile distinguere,accanto alla Cordigliera delle Andre, un lama ed un puma. Ma questi animali e la stessa Cordigliera dovevano essere completamente sconosciuti, poiché l’esplorazione del sistema andino iniziò solamente dopo il 1531, quando Pizarro mosse alla distruzione dell’impero Inca.
Chi dunque prima di 4.000 anni a.C. e prima della nascita di ogni civiltà sconosciuta poteva aver nozioni adeguate a riprodurre mappe con cartografia avanzata?
Bisogna inoltre considerare differenti fattori:
1. La mappa è rappresentata con una longitudine molto precisa; visono piccolissimi scarti inferiori ad un grado.
2. Per rappresentare una sfera, in questo caso la Terra, su una superficie piana, bisogna ricorrere ad alcuni adattamenti chiamati proiezioni. Nella mappa di Piri Reis viene adottata proprio una proiezione chiamata proiezione azimutale equidistante, ignota in quell’epoca storica.

Riepilogando:
1. La mappa di Piri Reis è un documento autentico, realizzato a Costantinopoli, nell’anno 1513 d.C.
2. Essa, tra i vari continenti, raffigura la costa Settentrionale dell’Antartico
3. L’Antartico fu scoperto ufficialmente soltanto nel 1818
4. La costa della “Terra della Regina Maud” sgombra dai ghiacci, è un enigma colossale, poiché il ghiaccio la ricoprì definitivamente nel 4000 a.C.
5. Non è possibile stabilire la data prima della quale sarebbe stato possibile realizzare una simile impresa ma, a quanto pare, il litorale è rimasto in condizioni di disgelo per 9000 anni prima che la cappa di ghiaccio lo inghiottisse del tutto
6. La storia uficiale non riconosce alcuna civiltà che avesse la capacità di rilevare quella linea di costa nel periodo in questione.
Tutto questo sarebbe spiegabile solamente ammettendo che l’America e le coste dell’Antartide fossero già state esplorate in tempi remoti e che antichi cartografi ne avessero realizzato delle mappe dettagliate.
Piri inoltre afferma che Colombo conosceva già l’esistenza dell’America ancor prima di esserci stato e che vi giunse portando perline di vetro poiché sapeva che gli indiani erano attratti da questo genere di ninnoli.
Lo stesso Piri, infine, sostiene che prima di Colombo avevano raggiunto l’America i Vichinghi, Antonio il Genovese e molti altri.
C.H. Hapgood, insigne studioso di cartografia antica, ha studiato a lungo questa carta.
Per poter spiegare come Piri abbia potuto elaborare la sua mappa, lo studioso ha esaminato tutte le possibili ipotesi.
Secondo l’equipe di Hapgood, anche dando credito all’ipotesi che i Vichinghi abbiano raggiunto l’America, l’idea che Piri abbia derivato la sua carta esclusivamente da fonti di origine vichinga non è sostenibile.
Non è neanche possibile ritenere che sia stato il marinaio di Colombo, catturato dallo zio di Piri, Kemal Raoes, ad informare Piri in modo tanto particolareggiato, poiché, al ritorno dalla sua quarta spedizione, nel 1504, Colombo aveva esplorato solamente le coste di Honduras, Costarica, Nicaragua e Panama
L’unica ipotesi possibile, secondo Hapgood, è che le fonti di Piri risalgano ad una civiltà sconosciuta, forse di origine atlantidea.
O forse, già all’epoca, esistevano gli alieni?
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