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Gli strani volti di Belmez

Ultimo Aggiornamento: 07/05/2012 23:53
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Città: ROCCA DI PAPA
Età: 48
Sesso: Maschile
07/05/2012 23:53



La storia di Belmez, un piccolo paesino di poche anime, ha attirato l’attenzione dagli anni ’70 fino ad oggi.

Scopriamo il perché.

Belmez è un piccolo paesino della Spagna, decimato dalla peste nel 1100.
Gli abitanti, non volendo allontanarsi troppo dal loro luogo di origine, decisero di ricostruire il paese a pochi passi di distanza, non sapendo però che, sotto al luogo scelto per la nuova edificazione, vi era un antico cimitero costruito molti secoli prima.
Dopo il tragico episodio della peste, ignari di tutto, i cittadini avevano ripreso la loro vita di sempre fino a quel 27 Agosto 1971.

Che cosa fareste se, un giorno qualsiasi, mentre tranquillamente vi trovate a casa vostra, dalle pareti cominciassero ad apparire dei volti spettrali?
Sicuramente, dopo un iniziale spavento, provereste a cancellare queste facce, cercando di convincervi che, in realtà, sono solamente scherzi della vostra mente o, forse, solamente macchie.
Ma, mentre strofinate sempre più velocemente, i loro occhi diventano man mano sempre più grandi.
continuano ininterrottamente a guardarvi fissi.
Forse questa storia sa molto di fantasia, forse è solamente l’inizio di un brutto sogno o di un film horror, forse, qualcuno di voi, leggendo queste poche righe, ha riportato alla memoria, un trafilo di giornale letto da qualche parte, magari velocemente, senza darci troppo peso. Forse, proprio verso la fine degli anni ’70, qualche amico ve l’ha raccontata per mettervi paura. E voi avete pensato ad uno stupido scherzo.

E cosa pensereste se questa storia è in realtà vera?
Perché, quello che non sapevate, è che si tratta di un fatto realmente accaduto.
Cosa pensereste davanti a foto, filmati, documenti, che testimoniano la presenza di questi volti all’interno di una casa?

Per quanti amano la parapsicologia, quello svoltosi nel piccolo villaggio di Belmez rappresenta uno degli accadimenti più interessanti che si possono annoverare.

La Spagna è una nazione che evoca in tutti noi un immagine di solarità, di persone allegre ed esuberanti. Ma, oltre a divertirsi e fare festa, gli spagnoli amano le emozioni forti e tra queste c’è anche la paura.

Correva l'anno 1971, allorchè il mondo del paranormale venne scosso da un'onda d'urto di dimensioni titaniche, le cui influenze sugli eventi futuri sono ancora oggi visibili.
Veidamo cosa successe realmente.

Con il termine “volti di Belmez” (Caras de Belmez) viene indicato uno tra i più suggestivi fenomeni paranormali, mostratesi, per la prima volta, in una delle casine di Belmez,un paesino di 3695 anime, a Calle
de Maria Gomez n 5.

La strada prese il nome della signora Maria Gomez, padrona della casa in cui venne vista la "cara", il volto, per la prima volta.

Ma cominciamo dal principio, la storia ha inizio nel 1971. Più precisamente una mattina del 23 agosto…

In quella mattina la signora Maria Gomez-Camara è intenta a cucinare.
Spostandosi di poco dai fornelli, abbassando un po’ lo sguardo, scopre che sul pavimento della sua abitazione si è formata una macchia.
Presa dalla curiosità si avvicina per vedere meglio cosa sia e, piano piano, si delinea davanti a lei, qualcosa che non scorderà più e che, ancora oggi, a più di trent’anni di distanza, viene studiato come fenomeno paranormale: un.. volto pseudoumano.

La donna decide di non darci troppo peso, pensando che in realtà, lo strano viso, fosse solamente una combinazione di macchie sul pavimento. Inizia quindi a pulire bene per terra.
Ma più pulisce più la macchia, anzi il volto, si riforma.
I tentativi di pulitura non riescono a cancellare l’immagine tanto che Maria Gomez decide di ricoprire il pavimento con uno strato di cemento.
Secondo le sue affermazioni, infatti, anche dopo ripetuti tentativi di lavaggio, esso non scompariva, così con l'aiuto dei vicini, il pavimento venne picconato e fu gettata una nuova colata, ma esattamente una settimana dopo, l’otto dicembre, l'immagine riapparve. La signora Maria pensò allora di cambiare l'intera cucina: in un primo momento tutto parve tornare alla normalità ma, qualche tempo dopo, si ritornò a convivere con i misteriosi volti.

Un esperto d'arte venuto da Madrid, il professor Camon Aznar, esaminò il volto e lo descrisse come il ritratto di un uomo improvvisamente spaventato da qualcosa, che apre la bocca come per urlare. Aggiunse che era un disegno realizzato con una certa maestria.

Le sorprese non erano comunque finite: fra lo sconcerto di tutti, l'espressione "dipinta" prese a modificarsi lentamente, settimana dopo settimana, come se l'urlo silenzioso del volto stesse lentamente erompendo dalle labbra imprigionate nella pietra. Poi, sempre molto lentamente, la figura cominciò a svanire.

Nel frattempo però, un'altra faccia apparve sulla lastra, che era sempre protetta dal vetro. Poi ne apparve un'altra ed un'altra ancora, tutte intorno al focolare della piccola abitazione.
Queste facce si formano gradualmente. Secondo i testimoni i primi ad apparire sono gli occhi, poi il resto del visto.
Nell'arco di due anni, sulla lastra comparvero non meno di 18 volti, alcuni molto piccoli e quasi sempre di persone che urlavano.
All'inizio si trattava semplicemente di un volto, molto simile al "Sacro Volto" della Cattedrale di Jaén.
I proprietari dissero che erano arrivati a eliminare il pezzo di pavimento ricoprendolo con altro cemento per poi accorgersi che il volto tornava ad apparire.

La stampa dell'epoca trasformò il fatto in un autentico fenomeno di massa.

Viste l’emozione che aveva suscitato l’apparizione dei volti il sindaco ordinò di scavare sotto il pavimento per cercare di capirci qualcosa…

Cosa trovò?

Delle ossa umane. L’intera casa e quella adiacente sono infatti costruiti sopra un antico cimitero dell’ undicesimo secolo.

Vista la curiosità che questi avvenimenti suscitavano nella gente, la signora Gómez e i suoi familiari provarono ad avere profitto sfruttando il caso di queste strane manifestazioni: decisero infatti di far pagare un "biglietto" alle persone che volessero visionare i volti, oltre a vendere foto dei volti stessi.
La domenica folle di pellegrini si addensavano fuori dalla casa dei Gomez-Camara, arrivando a picchi di 20.000 persone.
Un numero enorme per un paese di soli tremila abitanti.

Nel maggio 1972, dopo molte osservazioni, il professor Hans Bender del Freiburg Institute in Germania, lo confermò come assolutamente autentico, senza possibilità di trucco e aggiunse di aver notato che i volti erano descritti in modi diversi dai singoli osservatori. Da allora, molti altri parapsicologi, da tutto il mondo, hanno studiato i misteriosi volti ed alcuni hanno riferito di aver registrato sul nastro strani rumori, simili a voci soffocate, grida e singhiozzi.

Nonostante tutto, il fenomeno passò con il tempo in secondo piano. I giornali che tanto avevano contribuito a divulgare il mistero non tardarono a denunciarlo come fraudolento, a segnalare il profitto economico che stavano ottenendo i proprietari del volto, e a discutere di quanto se ne fosse approfittato come grande attrazione turistica.

Ma quanto accadde a Belmez ebbe echi a livello internazionale e negli anni seguenti numerosi studiosi di fenomeni paranormali giunsero da ogni parte del mondo a studiare i misteriosi volti.

Con il trascorrere del tempo, la frenesia provocata da un simile fenomeno scemò, e di Belmez non restarono che vecchie storie. A più di trent'anni di distanza, il ricordo, passato di bocca in bocca, di quanto accaduto quella mattina del 1971 viene perduto e la verità, tramandata in tutto il mondo, si tramuta in leggenda metropolitana

E i visitatori arrivati a Belmez sono diventati sempre più rari. Ma il racconto dei volti spettrali ha continuato a girare per il mondo, passando di bocca in bocca come una leggenda metropolitana.
Le facce sparirono all’improvviso, cosi come all’improvviso erano comparse.

Il tutto senza una spiegazione plausibile.

Il recente ripetersi dei fenomeni in una seconda casa ha riacceso l’interesse su un caso mai chiuso. Oltre a riaprire la mai del tutto sopite polemiche.


Dopo la morte della signora María, avvenuta all’ inizio del 2004, la vicenda tornò alla ribalta, attirando di nuovo gli appassionati di turismo esoterico

Così come accadde nel 1971, non è mancato chi ha di nuovo approfittato dell'attrazione turistica.

Questa volta i protagonisti principali sono stati la Sociedad Española de Investigaciones Parapsicológicas (SEIP), che ha avvallato la paranormalità del fenomeno e l'Amministrazione comunale di Bélmez, disposte a comprare la casa per insediarci un "centro di interpretazione dei volti", un museo che dovrebbe servire da attrazione turistica permanente. Solo non hanno tenuto conto del fatto di non essere gli unici ad avere questa ambizione: gli eredi di Maria Gòmez vogliono la loro fetta di torta e così hanno chiesto per la casa un prezzo esorbitante. Si parla di un milione di euro.
Di fronte a questo ostacolo irrisolvibile per l'economia del paesino spagnolo, gli investigatori della SEIP non hanno tardato a trovare una soluzione: nell'ottobre 2004 hanno annunciato la scoperta di nuovi "volti" in una seconda casa, quella dov'era nata Maria Gomez, che ha il vantaggio di essere molto più economica di quella originale.
Secondo gli esperti della Seip, anche in questa casa, in Calle Rodriguez Acosta, si verificano gli stessi fenomeni della prima. Anche qui, quindi, compaiono questi strani volti. I fenomeni sembrano verificarsi soprattutto in una stanza all’ultimo piano.
L’apparizione dei volti nella nuova casa di Belmez non è spiegabile con l’ipotesi spiritica visto che questa volta l’abitazione non è costruita su un cimitero. Le due case sembrano avere una sola cosa in comune. Essere state abitate per qualche tempo da Maria Gomez. Allora i sostenitori dell’autenticità del fenomeno avanzano una nuova ipotesi: quella medianica. La Gomez sarebbe stata un inconsapevole tramite. Come un medium avrebbe attivato il fenomeno dei volti nei luoghi dove avrebbe vissuto.

L'affare era di nuovo in marcia.

È stato qui che è sopravvenuto un nuovo ostacolo: Francisco Máñez, veterano investigatore valenciano, ha denunciato pubblicamente che lui stesso aveva insegnato ai membri del SEIP a disegnare i "volti" nella nuova casa. La denuncia di Máñez ha trovato eco sulla stampa, e il giornalista Javier Cavanilles ha pubblicato sul quotidiano El Mundo una serie di articoli che hanno affossato di nuovo l'operazione commerciale.

E questa volta, pare, definitivamente.

Ma come possiamo spiegare tutto ciò?

All'epoca dei fatti, il caso di Belmez fu esaminato dal famoso parapsicologo tedesco Hans Bender dell'Università di Friburgo il quale agì in collaborazione con lo studioso spagnolo German de Argumosa.

Le conclusioni furono:
Le facce sono a volte perfettamente delineate quasi come fotografie, ma non c'è stato trucco o inganno o manipolazione alla base delle loro apparizioni sui muri e sui mattoni. Non ci sono segni di sovrapposizione di colori o vernici, così come non ci sono segni di scalfitture. Né pitture, né sculture dunque. Il 'fenomeno paranormale', in questo caso, è indiscutibile.

Gli scettici più intransigenti continuarono a negare e addirittura accusarono di complicità con gli imbroglioni i due studiosi, in realtà al di sopra di ogni sospetto.
Gli studi fatti sia all'epoca che in tempi recenti dimostrano che i visi si sono formati spontaneamente sulle pietre e sul cemento.

Secondo gli spiritualisti si tratta di spiriti e anime in pena materializzati in quella casa dal momento che è stata costruita sopra un cimitero


Quindi, dalle differenti ricerche, sono uscite tre ipotesi:

Disegno: I volti sono stati semplicemente disegnati. Ma le analisi non hanno rilevato tracce di vernice.
Spiritica: I volti sono collegati alla presenza di un antico cimitero situato sotto la prima casa di Belmez. I volti sarebbero quindi una sorta di emanazione psichica degli spiriti delle persone sepolte nel cimitero.
Medianica: I volti sarebbero originati dalla presenza catalizzatrice di Maria Gomez, inconsapevole medium.

Ma forse esiste anche una quinta ipotesi... un ipotesi basata non sulla pittura, né su fenomeni paranormali, ma sulla chimica...

Nel caso di Belmez tutti sono andati alla ricerca di pigmenti e coloranti non trovando mai nulla. Ma è stata proposta una soluzione molto ingegnosa all’enigma di Belmez. Si tratta dell’uso di una particolare sostanza chimica: il nitrato al cloruro di argento.
Una sostanza che ha la proprietà di scurirsi all’esposizione della luce solare...
Se le facce fossero state disegnate con questa i sali d’argento sarebbero state inizialmente invisibili per poi comparire gradualmente con l’andare del tempo.
In questo modo i volti comparirebbero anche molti giorni dopo essere stati effettivamente disegnati.
Questo spiegherebbe la mancanza di pigmenti, l’apparente comparsa dei volti senza che nessuno li abbia disegnati. E il fatto che siano comparsi anche quando il pavimento della casa è stato sigillato per alcuni giorni..
Come abbiamo detto sembra che una domenica arrivarono a Belmez oltre 20.000 persone. Il flusso di pellegrini era inizialmente enorme ed è chiaro che di questo beneficiava la famiglia di Maria Gomez come tutto l’intero paese.
Ma se ricordate bene abbiamo anche accennato al fatto che molti “pellegrini” tornavano a casa con immagini-ricordo dei volti. E chi vendeva loro quelle foto?.. naturalmente il fotografo del paese...
E quale elemento chimico è comunemente utilizzato dai fotografi di tutto il mondo per sviluppare le immagini dalla pellicola? Il nitrato e il cloruro d’argento...
Il fotografo del paese avrebbe avuto quindi tutto l’interesse ad inscenare un falso. E grazie al suo lavoro, conosceva sicuramente le proprietà dei sali d’argento.
Un’altro punto a favore di questa ipotesi è che con la morte del fotografo anche la forma dei volti è cambiata. I tratti che prima erano prima erano chiari e ben definiti sono ora passano improvvisamente ad uno stile più informe e approssimativo.

Qualsiasi cosa sia stata.. speriamo che stasera prima di addormentarvi... guardando la parete di fronte a voi, non notiate qualcosa di strano....
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