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Titanic - Cento anni di maledizione

Ultimo Aggiornamento: 07/05/2012 23:50
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Città: ROCCA DI PAPA
Età: 48
Sesso: Maschile
07/05/2012 23:50

Sono passati cento anni da quella notte del 14 aprile in cui la più grande nave dell’epoca affondò senza possibilità di scampo. Un secolo di nuove scoperte, nuove verità, nuove testimonianze. Ma, in modo particolare, ogni anno passato ha sempre di più valorizzato la teoria di una vera e propria maledizione del Titanic. Sembra quasi impossibile, anche nella nostra era sviluppata e tecnologica, portare a termine una rievocazione dell’agghiacciante avvenimento senza che, misteriosamente, succeda qualcosa. Se cent’anni fa il fatto, pur essendo considerato di proporzioni mondiali, poteva esser attribuito alla poca modernità del periodo, è impossibile dare una spiegazione a ciò che succede nei nostri anni. Che la maledizione sia vera?

Immaginiamo una fredda notte di metà Aprile.... Sono 1309 i passeggeri che, venuti da ben 28 Paesi, per la prima volta, partecipano al viaggio inaugurale di una delle navi più grandi mai esistite. Ad allietare il loro soggiorno vi sono 500 membri dell’equipaggio, pronti a far di tutto per rendere indimenticabile il viaggio. La maestosa nave parte dal porto di Southampton per arrivare a New York. I passeggeri, con vestiti sfarzosi, vengono allietati da musica di violini, mangiando piatti preparati appositamente per il grande evento. La nave è enorme, imponente, il viaggio è quello che tutti dovranno ricordare, per il resto della loro vita. All’improvviso la nave si ferma. Un problema, un imprevisto che fa tremare il cuore di ogni passeggero.

Il resto della storia è scritta nella mente di ognuno di noi vero? Tutti saprebbero raccontarla, ognuno riempendola con qualche particolare nuovo, poco conosciuto. Ma tutti sanno come è andata. Perché sicuramente le vostre menti sono tornate indietro di 100 anni, a quel freddo 14 Aprile 1912.

E se invece vi dicessi che questa storia è successa solamente qualche giorno fa? Strano da credere vero?

Molti di voi penserebbero ad un’agghiacciante presa in giro, di cattivo gusto e poco divertente. Raccontata forse per rendere vivo quel interesse misterioso ed oscuro che vi è all’interno dell’anima umana. Quella brama di scoprire qualcosa di più su fatti, personaggi, eventi accaduti per caso e che hanno sconvolto l’epoca in cui sono successi e le menti di chi, ancora oggi, cerca qualche notizia in più.

Ma non è neanche così.... Volete sapere come è andata nella realtà?

È partita l’8 Aprile 2012 la “Crociera ricordo”, il viaggio-commemorazione del Titanic, a cento anni dalla tragedia. Salpata dal porto inglese di Southampton, la crociera MS Balmoral, ha un suo preciso rituale: lo stesso numero di passeggeri che erano a bordo del tristemente noto transatlantico devono attraversare l’Oceano, seguendo la stessa rotta del glorioso, ma sfortunato, Titanic. Un viaggio che durerà per 12 notti e che farà una sola, lunga sosta, il 14 aprile, proprio nello stesso punto in cui il colosso affondò appena un secolo prima. Tra gli inviati vi sono anche i parenti delle 1523 vittime che si imbarcarono per quello che doveva essere il viaggio inaugurale del Titanic. Per la commemorazione gli organizzatori avevano predisposto che tutto fosse nello stesso stile del primo Novecento, a partire dai costumi in tema, allo stesso menù e la stessa musica.
Ma alle ore 8 e 19 dell’11 Aprile la Crociera Balmoral ha dovuto invertire la rotta dopo un malore a bordo. Fin qui, si può benissimo pensare ad una sfortunata coincidenza, al fato che, ogni tanto, si diverte a far succedere nuovamente le stesse cose, nello stesso posto (o quasi!).

Ma non è tutto....

Poche ore prima, la Crociera aveva preso il nome di “Crociera Maledetta”; la nave, infatti, aveva accumulato gravi ritardi per il mare molto mosso.

Sarà solamente un caso? Forse si ma, analizzando le strane coincidenze che si susseguono da ormai cento anni, non ne siamo così sicuri. Pensando ai disastri in mare, sicuramente complice il poco tempo passato, a tutti viene in mente un altro relitto ormai adagiato nel mare. La lussuosissima Costa Concordia, è andata a picco come il Titanic di cento anni fa, sbattendo, anche essa, contro un impedimento marino. Entrambe si sono schiantate contro qualcosa che, in teoria, doveva essere ben visibile, anche in piena notte, ed entrambe sono finite in mare. E chi di noi vedendo le immagini che si rincorrevano in ogni canale non ha pensato: “Sembra il Titanic?”

Di sicuro quasi tutti lo hanno fatto; come negare le somiglianze? Come non collegare il gioiello della Costa Crociere all’enorme transatlantico ancora affossato nei fondali marini? E, se qualcuno non lo avesse notato, ecco a voi due foto che mostrano due momenti molto simili tra loro:





Volendo, si può fare un interessante paragone, anche tra i differenti momenti in cui accaddero i disastri:

- nel Titanic si respirava l’aria festosa, avvertendo nell’atmosfera che quella era veramente una nave di massimo lusso; la musica allietava la serata della ricca borghesia, dando a tutti quanti, un senso di pace.
- Lo stesso senso di pace, festa e lusso si poteva captare nella Concordia mentre i passeggeri si preparavano alla sfarzosa cena che stava per essere servita, una cena speciale, come quella da poco consumata a bordo del Titanic solamente cent’anni prima.

Ma, all’ improvviso, un boato ha spezzato la tranquillità della serata, sia nella fredda notte del 1912, sia in quella altrettanto fredda del 2012. Violini, posate d’argento, piatti venivano sommersi dalle acque notturne.
I passeggeri passavano dallo stato di grande gioia, a quello di immensa paura, vedendo, davanti a loro, solamente il buio della notte, e il mare gelido.

Le date del naufragio sono ancora più interessanti: il Titanic affondò la notte del 14 Aprile 1912 alle 23.40, mentre la Concordia la notte del 13 Gennaio 2012 alle ore 21.40.

Un'altra coincidenza tutti questi numeri in comune?

E come giustificar il fatto che, in ventiquattro ore giornaliere, le navi abbiano interrotto il loro viaggio proprio di notte? Sarà solamente un caso che in entrambi i casi la bottiglia lanciata nel tradizionale varo non si è rotta? E come spiegare che, pochi giorni prima della partenza della Costa Concordia, erano state scattate proprio al suo interno, delle fotografie per prepararsi alla commemorazione del centenario del Titanic?

Il 21 dicembre scorso, infatti, a Barcellona, la rivista Magazine scattò alcune foto per quello che doveva essere il dossier dedicato al Titanic. Un’intera giornata in stile primo novecento, ogni singolo scatto doveva rievocare quei giorni antecedenti al 14 Aprile 1912. Il tutto, naturalmente sulla Costa Concordia.

Ultima analogia, raccontata da molti superstiti, è quella secondo cui, pochi secondi prima dello schianto, nella sala della Costa Concordia, l’atmosfera era allietata dalle dolci note di My Heart Will Go On di Celine Dion. Per chi non lo avesse visto, questa è la colonna sonora del celebre film di James Cameron. Realtà o bufala, consigliamo vivamente di non scaricare questa canzone prima di un viaggio…

Anche alcuni dati sulla struttura della nave sono abbastanza simili:
- La Costa Concordia era lunga 292 metri ed alta 52 metri.
- Il Titanic era invece lungo 260 metri e alto 53 metri.

Tutte e due potevano navigare a 23 nodi di velocità massima ed entrambe, al momento dell’impatto, procedevano a 21 nodi. E cosa dire di due testimoni scampate al disastro della Concordia che contano tra i loro antenati persone che hanno viaggiato sul Titanic?

Valentina Capuano, si trovava sulla Costa Concordia, spinta da quell’amore per il mare, lo stesso che aveva anche Giovanni, suo prozio e che lo portò ad imbarcarsi come cameriere, solamente cento anni prima, sul Titanic. Viaggio che non portò mai a termine, morendo nelle gelide acque dell’Oceano. Stessa coincidenza per Amelia Leon, musicista e discendente di un violinista che rallegrava, suonando, le ultime ore dei passeggeri del Titanic. Sia Valentina che Amelia, sentirono, di notte, un enorme boato e provarono sulla loro pelle, la paura di affondare come la provarono, un secolo prima, i rispettivi antenati.

Non possiamo infine non dire che entrambe le navi condividevano la stessa proprietà. La Carnival Corporation, società proprietaria della Costa Concordia, annovera tra i suoi affiliati la Cunard Line. Questa, fondata nel 1838, è l’erede diretta della White Star Line, assorbita nel 1934 e proprietaria del Titanic. A questo punto anche i più scettici dovranno sicuramente ammettere che le coincidenze non mancano di certo.

Secondo noi non si tratta solamente di un caso!

Lasciamo adesso da parte le analogie tra Titanic e Concordia per passare ad altri punti estremamente interessanti. Armando Bellelli rivela come dietro l’affondamento della più famosa nave di tutti i tempi potrebbe esserci un mistero legato ad un antico sarcofago egizio, conservato ancora adesso nelle stive del relitto affondato e coperto dall’Oceano. La storia del sarcofago e della mummia contenuta in esso comincia, due anni prima del naufragio, al Cairo, dove stava svolgendo le sue ricerche l’archeologo Douglas Murray.
Fu qui che incontrò un misterioso uomo inglese che gli propose l' acquisto del sarcofago di una principessa, perfettamente conservato. Murray lo comprò disponendone immediatamente il trasporto nella sua casa di Londra. Poco tempo dopo venne a conoscenza della morte del venditore e dell’inquietante storia che si celava dietro al sarcofago: la mummia apparteneva ad una principessa di rango, sacerdotessa del Culto dei Morti. La sua camera sepolcrale era rivestita di inquietanti affreschi e geroglifici contenenti una terribile maledizione che avrebbe colpito qualsiasi persona che avesse violato la tomba. Murray, dopo una serie di inquietanti vicissitudini, decise di disfarsi del sarcofago e donarlo al British Museum. Anche qui successero fatti inspiegabili tanto da costringere i dirigenti a donarla, volontariamente o meno, ad un museo di New York.

E bisogna aggiungere su quale nave si trovava il sarcofago e i resti della principessa?

Sapevate che, anni prima che il transatlantico venisse distrutto da un iceberg, iniziò ad attirare l’attenzione di molti un libro appena stampato? Nel 1898, esattamente quattordici anni prima della tragedia,uscì un romanzo “Futility, or the Wreck of the Titan”. Al suo interno si narrava la storia di un enorme transatlantico, il Titan, da tutti considerato inaffondabile, salpato da un porto inglese e vanto della borghesia del tempo, che va a sbattere contro un iceberg nel Nord Atlantico ed affonda in poche ore, di notte, nel mese di Aprile. Una storia che, pur non avendo mai letto il libro, ci sembra di conoscerla molto ma molto bene.

Dopo tutto.. credete o no alla maledizione del Titanic?
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